Dolmen e Menhir in Salento
“Siedono” sulla terra del Salento da circa 6000 anni, come pietre miliari che ci segnalano la rotta verso l’eternità: i dolmen e i menhir, sono strutture megalitiche in pietra, che ci raccontano dei riti, delle tradizioni, dei viaggi nel Salento di uomini antichissimi. Il loro uso, forse funerario, forse propiziatorio, forse di culto verso le divinità, rimane tuttavia sconosciuto. I Menhir (dal bretone “men” e “hir” indica una “lunga pietra”) sono dei blocchi singoli di pietra piantati nella terra, hanno dimensioni variabili, si possono trovare in gruppo o da soli: i loro lati più ampi sono generalmente posizionati ad est e ad ovest e, probabilmente, potevano essere indicatori astronomici e segnalatori del tempo. Tipici del paesaggio bretone, i menhir sono 79 in Puglia: se si è in vacanza nel Salento si può visitare il “giardino megalitico d’Italia” a Giurdignano, che dispone di 25 antichi menhir, ma anche i monumenti di Otranto, Minervino di Lecce, Salve, Giuggianello e a Martano, dove il menhir di “Santu Totaru” tocca quasi i 5 metri d’altezza. Durante i viaggi nel Salento, sicuramente da visitare anche i dolmen (dal bretone tol o “tuol” e “men”, “tavola d pietra”), ovvero massi di pietra conficcati in verticale nella terra che sorreggono una copertura orizzontale e con l’entrata rivolta ad est, così a formare una “stanza”: in molti dolmen sono stati ritrovati reperti antichi, come ossa di animali e vasellame. Per un viaggio nel Salento antico, si possono visitare i suggestivi dolmen a Minervino di Lecce, Salve, Melendugno, Maglie, Melissano, Corigliano d’Otranto, Giurdignano, Carpignano Salentino, Racale, Zollino, Giuggianello e Poggiardo.