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Santa Maria di Leuca

Rappresenta il “capo” della Puglia, all’estremità meridionale della penisola salentina, il nome Santa Maria di Leucao De Finibus Terrae cioè ai confini della terra, og la si chiama anche “madonna delle Frontiere”, dal momento che dall’estremo lembo d’Italia, Maria apre le sue braccia verso l’Oriente. La leggenda narra che Santa Maria di Leucasarebbe stata il primo approdo di Enea, inoltre proprio nello stesso luogo, in cui oggi si trova il Santuario, in passato sorgesse un tempio dedicato alla dea Minerva, tempio che cadde in frantumi quando vi sbarcò San Pietro, che iniziò la sua opera di evangelizzazione e cambiò il nome alla cittadina che da Leuca divenne Santa Maria di Leuca, per poi giungere a Roma dove fondò la Chiesa. Il passaggio del Santo è comprovato dalla colonna corinzia eretta sul piazzale della Basilica, recentemente ristrutturata. Una scalinata monumentale di 284 gradini collega la Basilica al sottostante porto, facendo da cornice alla famosa cascata realizzata là dove termina l’Acquedotto Pugliese e riversa le proprie acque nel mar Ionio attraverso una caverna, sia la scalinata che la colonna romana furono volute e inviate dal Duce Benito Mussolini. Leuca è caratterizzata da un tratto di costa alternato da scogliere e piccole aree di sabbia, le numerose grotte sono di grande interesse storico e naturalistico e per il turista subacqueo un vero paradiso è rappresentato da fondali marini.
I principali luoghi da visitare:

Basilica Santa Maria De Finibus Terrae

Di antica origine è la venerazione dei fedeli verso la Madonna di Leuca  che miracolosamente salvò dei pescatori da una tremenda burrasca. Da una ventina di anni il Santuario è divenuta Basilica minore, a forte impatto turistico. Nel piazzale antistante la Basilica sorge la Croce monumentale con incise quattro iscrizioni sui lati. Sul viale che conduce alla Basilica, tra gli alberi della pineta, si trova la Croce Pietrina costruita a testimonianza del passaggio di San Pietro. Il Santuario è collegato al porto vecchio dalla monumentale scalinata della cascata artificiale costruite in epoca fascista in occasione della conclusione dei lavori dell’Acquedotto.

Il Faro di Leuca

Si trova, spettacolare e maestoso sulla Punta Meliso , è alto circa 50m e diffonde tre fasci di luce che sono visibili ad oltre 40km anche in condizioni meteorologiche non buone. Tramite una scala a chiocciola di circa 250 gradini si arriva alla gabbia dell’apparato di proiezione. In passato l’alimentazione del faro era a petrolio, successivamente modificata in energia elettrica e la lanterna originale fu costruita a Parigi e sostituita più volte insieme all’apparato rotatorio.

Chiesa Cristo Re

Situata nel centro della marina di Leuca  è realizzata in carparo ed è in stile romanico e gotico. Presenta tre navate all’interno, un bellissimo pavimento in mosaico e un rosone alla facciata principale. I grandi finestroni delle navate laterali recano i nomi e gli stemmi delle famiglie nobili che parteciparono alla costruzione della chiesa.

Punta Ristola

Si tratta della zona sopra il promontorio su cui si trovano la Basilica e il faro, mentre la Marina di Leuca  è collocata più in basso ed è compresa tra punta Ristola  ad ovest, estremo lembo meridionale del Salento  e Punta Meliso  ad est, posta ai piedi del promontorio.  L’intera scogliera intorno a Punta Ristola  è particolarmente stimata per la bellezza del panorama e delle grotte.
La Grotta Porcinara  esibisce al suo interno svariate diciture latine e greche di viaggiatori o marinai che probabilmente sostavano in cerca di rifugio o riparo.
La Grotta del Diavolo situata a circa 150 m dalla Grotta Porcinara; è chiamata così per via degli innumerevoli frastuoni che si udivano, somiglianti ai versi del Diavolo. La Grotta del Presepe può essere visitata solo nelle giornate di mare calmo in quanto formata da una serie di archi bassi che sembrano rappresentare le fattezze della Natività.
La Grotta del Fiume è caratterizzata dalla fine di un’attività carsica che come eredità ha lasciato un rivolo d’acqua dolce che si perde nel mare salato, e anche qui vi si può accedere solo durante mare calmo.
La Grotta del Bambino è di smisurato valore naturalistico: qui furono recuperati resti di un elefante, di un rinoceronte e un dente umano, risalente all’epoca dei Neanderthal.
La Grotta delle Tre Porte chiamata cosi in quanto presenta 3 accessi e si staglia nel mare offrendo a chi la visita splendidi giochi di luce e frescura.

Punta Meliso

Punta Meliso  propone il punto di separazione tra costa ionica a ovest e la costa adriatica ad est.

Le Grotte di Ponente
‘Grotta dei Giganti’  così denominata poiché secondo la leggenda qui vi sono sepolti i giganti uccisi da Ercole Libico. All’interno sono stati rinvenuti resti di manufatti risalenti al periodo paleolitico medio.                                                                                              ‘Grotta della Stalla’  tra le più belle dell’intera costa, pare fosse usata dai pescatori per ripararsi dalle difficoltà che potevano far fronte in mare.
‘Grotta del Drago’  così chiamata per uno scoglio emergente somigliante ad una testa di drago  è estremamente scenografica, essendoci uno scoglio affiorante che somiglia appunto alla testa di un drago.

Le Grotte di Levante
‘Grotte di Terradico’ ha una forma triangolare che ricorda una tenda, infatti è chiamata anche grotta degli indiani.
‘Grotta di Ortocupo’ accessibile solo per via sottomarina poiché è quasi sommersa, in essa confluisce acqua salata e dolce‘Grotta del soffio’ cosi chiamata perchè al suo interno si verificano spruzzi di acqua.
‘Grotta delle Vore’  presenta una “vora” cioè un foro nella parte superiore della volta della grotta
‘Grotta delle Giole’  nel dialetto salentino le giole o ciole sono i corvi che un tempo presidiavano la grotta

La Torre dell’Uomo Morto

L’appellativo Uomo Morto è dovuto alla presenza di alcune ossa umane ritrovate al suo interno è collocata prima del Lungomare Cristoforo Colombo e risale al XVI secolo

Le ville ottocentesche

realizzate secondo vari stili erano 43, molte delle quali oggi sono in disuso o appaiono profondamente trasformate rispetto al passato come: Villa Daniele,  Villa Fuortes “sede Pro Loco”,  Villa La Meridiana, Villa Tamborino,Villa Loreta Stefanachi, Villa Colosso, Villa Arditi, Villa De Francesco, Villa Seracca.